La qualità dei trattamenti radianti percepita dai pazienti alla luce delle nuove tecnologie

Elena Freddi¹, Liliana Balardi², Simonetta Bartozzi², Raffaella Forestieri², Tiziana Giovanni MazzoniMedici², Daniela Orlandini², Maida Porcaro², Luigi La Riccia¹, Federica Marchetti¹, Daniele Aramini¹, Giovanna Mantello², Francesco Fenu², Giovanni Mazzoni¹,

  1. Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università Politecnica delle Marche
  2. SOD di Radioterapia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Negli ultimi anni, l’introduzione di nuove metodiche in Radioterapia ha determinato un incremento nella complessità dei trattamenti. Di conseguenza, risulta difficile per i pazienti adattarsi alle nuove tecnologie, che prevedono sistemi di immobilizzazione più impegnativi. Per garantire, quindi, al paziente un percorso radio- terapico più agevole e fluido, è importante sapere come viene percepita la qualità dei servizi, somministrando questionari sulla soddisfazione. In questo modo è possibile conoscere quali sono i punti forti e i punti deboli del percorso di cura nelle SOD di Radioterapia, e introdurre, perciò, dei cambiamenti al fine di migliorare la qualità dei servizi, con il costante impegno del personale sanitario.

Introduzione
Ogni giorno in Italia circa mille persone ricevono una diagnosi di tumore maligno. Nel corso dell’ultimo anno sono stati stimati circa 371.000 nuovi casi di cancro, esclusi i carcinomi della cute: 196.000 fra gli uomini, 175.000 fra le donne. La radioterapia oncologica negli ultimi decenni ha assunto, dunque, un ruolo significante nella cura dei tumori. Infatti, si stima che quattro persone su dieci siano sottoposte a radioterapia, da sola o associata ad altri trattamenti, quali la chirurgia o la chemioterapia. Per la maggior parte dei pazienti, il trattamento radioterapico rappresenta una brusca interruzione della quotidianità: il paziente è costretto a fermarsi, ad accettare i cambiamenti, ad abituarsi ad una nuova quotidianità e a fronteggiare mille pensieri, nuove paure ed ansie. Inoltre, i progressi scientifici e tecnologici hanno consentito l’introduzione di nuove metodiche, come la Radioterapia ad Intensità Modulata (IMRT), la Radioterapia Guidata dalle Immagini (IGRT) e la Radioterapia Ste- reotassica (SRT), che permettono di trattare neoplasie che prima non potevano essere controllate, erogando alte dosi ai siti tumorali e preservando contemporaneamente i tessuti sani circostanti, migliorando così gli indici terapeutici. Queste tecniche di radioterapia risultano essere ancora più complesse, tali da impegnare maggiormente il paziente in termini di tempo sulle apparecchiature   radioterapiche. Di conseguenza, la gestione del paziente tende ad essere sempre più elaborata, portando il paziente ad associare l’impiego di maggior tempo nella preparazione al trattamento ad un’insorgenza di problematiche, oppure ad un’insicurezza del personale sanitario. Inoltre, il paziente viene messo alla prova durante il percorso di cura, sia dal punto di vista fisico che psicologico, poiché viene trattenuto più a lungo nelle sale di trattamento e, spesso, con sistemi di immobilizzazione particolarmente scomodi. Perciò, il percorso di cura del paziente deve essere orientato verso un sistema che presti attenzione non soltanto agli aspetti tecnici, ma anche agli aspetti gestionali, al fine di migliorare tali sfaccettature della cura del paziente, altresì fondamentali.

Questo lavoro, quindi, non si limita all’analisi dell’esito di guarigione, ma si propone di valutare l’aspetto percettivo della qualità che il paziente coglie durante il trattamento proposto nella SOD di Radioterapia dell’AOU Ospedali Riuniti di Ancona, alla luce delle nuove tecnologie.

Materiali e metodi
Per questo studio, sono stati presi in considerazione i pazienti che hanno completato un trattamento radiante nel periodo di tempo compreso tra giugno e settembre 2019 presso la SOD di Radioterapia. Indipendentemente dall’indicazione radioterapica (curativa, post-operatoria, palliativa, antalgica), il questionario è stato somministrato, alla fine del percorso di cura, a tutti i pazienti in grado di fornire un giudizio sulla qualità percepita relativa ai servizi in Radioterapia. In totale, i pazienti che hanno partecipato a tale indagine, anonimamente e dichiarando solo il sesso, sono 63, di cui 35 donne e 28 uomini.


Figura 1 – Prima pagina del questionario sulla soddisfazione

Il questionario (Fig. 1), formulato da un altro centro oncologico, è stato adattato in base alle procedure in atto presso la nostra sede ed è costituito da 18 domande, relative ai diversi aspetti del percorso radioterapico descritti di seguito:

  • aspetti amministrativi, quali procedure per la prenotazione, tempo di attesa, rispetto dell’orario e svolgimento delle pratiche amministrative;
  • comfort ambientale, igiene e pulizia degli ambienti;
  • comunicazione, relativa al livello di informazioni ricevute dal personale;
  • personale sanitario (tecnico, me- dico e infermieristico), valutato per gentilezza, disponibilità, competenza e capacità professionale;
  • personale amministrativo, anche in questo caso valutato per genti lezza, disponibilità, competenza e
  • capacità professionale;
  • rapporti tra personale e familiari.

Per compilare il questionario, si impiegano in media 7/8 minuti. Per ogni domanda, il paziente è invitato a scegliere una tra le quattro risposte fornite in una valutazione di scala da “molto buono” a “per nulla soddisfacente”, a cui è associata una figura per facilitare la scelta della risposta. Nella parte finale, i pazienti possono lasciare osservazioni o suggerimenti nello spazio dedicato. Per questo studio, inoltre, si è ritenuto opportuno conoscere la tipologia di paziente partecipante all’indagine, valutando lo stato d’animo. Quindi, all’inizio del percorso di cura sono stati consegnati due test ad ogni paziente per stimare il livello di ansia e di depressione, in quanto ansia e depressione sono fattori che possono influenzare la percezione della realtà.

Per determinare la popolazione d’interesse affetta da disturbi ansiosi, è stato utilizzato il test State-Trait Anxiety Inventory Y2, dove il paziente risponde a 20 domande, come ad esempio “mi sento bene”, “mi sento un fallito”, “sono una persona costante” sulla  base di come si sente abitualmente, sce- gliendo una risposta in una valutazione di scala da 1 a 4 (dove 1=per nulla, 2 = un po’, 3 = abbastanza e 4 = moltissimo).

Per determinare la popolazione d’interesse affetta da disturbi depressivi, è stato utilizzato il test Beck Depression Inventory II, in cui viene richiesto al paziente di scegliere una fra le quattro affermazioni fornite relative a 21 aspetti, come ad esempio autostima, perdita di interessi e tristezza, sulla base di come si è sentito nelle ultime due settimane.

Risultati
Dall’analisi dei questionari è risultato evidente come la soddisfazione generale sia molto elevata. Infatti, nel 77,9% dei casi è stata scelta come risposta “molto buono”, nel 21% dei casi “soddisfacente”, mentre solamente nello 0,2% dei casi la valutazione è stata “non soddisfacente” e nessuna domanda ha ricevuto come risposta “per nulla soddisfacente”. Il restante 0,9% delle domande, tutte relative ai rapporti tra personale sanitario e familiari, non sono state compilate perché i pazienti non hanno assistito allo sviluppo di tali dinamiche durante il percorso di cura. I risultati complessivi sono stati poi differenziati nei vari ambiti di indagine specifici (Fig. 2).


Figura 2 – Grafico sulla soddisfazione generale relativa alla qualità dei servizi

Dall’analisi dei test STAI Y-2 e BDI II, è stato osservato che, all’interno della popolazione di interesse, è presente una percentuale non indifferente di pazienti ansiosi e depressi.
In particolare, il 41,3% dei pazienti è stato classificato come popolazione ansiosa, avendo ottenuto un risultato superiore al valore soglia, previsto dal questionario ideato da Spielberg (Fig. 3).


Figura 3 – Grafico dei risultati del test STAI Y-2

Con i questionari BDI-II, invece, è risultato che il 30,2% della popolazione di interesse manifesta segnali di depressione, diversificati nei vari gradi di intensità: il 19,1% dei pazienti è caratterizzato da depressione di lieve entità; il 9,5% dei pazienti da depressione di moderata entità; l’1,6% dei pazienti da depressione grave (Fig. 4).


Figura 4 – Grafico dei risultati del test BDI II 

Discussione
Dall’indagine è possibile dedurre come i pazienti abbiano percepito un’elevata qualità dei servizi durante l’intero percorso di cura, indipendentemente dallo stato d’animo presente al momento della compilazione del questionario. Nello specifico, i pazienti hanno reputato funzionale ciò che concerne gli aspetti amministrativi, individuando un elevato indice di scorrevolezza nelle procedure amministrative, e hanno ritenuto il comfort ambientale idoneo al contesto. L’ambito di indagine su cui abbiamo voluto focalizzare l’intera indagine è relativo al rapporto che si instaura tra personale sanitario, paziente e i suoi familiari. Il livello e le modalità di comunicazione tra personale sanitario e paziente sono risultati efficaci nella totalità dei casi e i pazienti hanno gradito il personale sanitario, percependo un elevato il livello di cordialità e gentilezza degli operatori sanitari, caratteristica fondamentale affinché si realizzi una relazione di cura. Il livello di comunicazione con i familiari è stato reputato opportuno dai pazienti che hanno avuto la possibilità di accertare tale aspetto. Dunque, è plausibile sostenere che migliorare le capacità comunicative e relazionali consente di facilitare l’approccio e l’aderenza del paziente alle nuove terapie, con una conseguente accettazione delle procedure complesse, che richiedono un maggior sforzo e un maggior impegno da parte di un paziente già provato dalla malattia oncologica.

Conclusioni
Con questo lavoro si è potuto valutare come viene affrontata la gestione del paziente in Radioterapia, da parte del personale medico, tecnico e infermieristico. Nonostante in questo caso non siano state riscontrate grosse criticità, è possibile sostenere che l’introduzione del questionario sulla soddisfazione nel processo radioterapico può consentire di venire a conoscenza di eventuali problematiche e, dunque, intervenire per migliorare la qualità dei servizi. Inoltre, è stato osservato che, per poter gestire le difficoltà di una persona che deve affrontare una terapia contro il cancro, è importante coinvolgerla in tutti gli aspetti che costituiscono il percorso di cura, attraverso domande dirette e risposte non filtrate.

In conclusione, è possibile affermare che per garantire ai pazienti una sempre maggiore eccellenza dei trattamenti radianti complessi è sostanziale l’impegno su tutti i fronti di tutto il personale sanitario, compreso quello tecnico che, oltre ad avere una spiccata capacità professionale, deve saper riconoscere e comprendere gli stati emozionali del paziente per potere entrare in empatia con esso al fine di ottenere una maggiore collaborazione.

Bibliografia

  1. AIRTUM. I numeri del cancro in Italia 2019. IX edizione. Brescia: Intermedia editore; 2019.
  2. Scopa A. et al. Aspetti psicologici nella gestione del paziente oncologico. In: Balducci et al. Elementi di radioterapia oncologica. Roma: SEU; 2013. 475-486.
  3. Beck A.T. Steer R.A. Ball R. Ranieri W.F. Comparison of Beck Depression Inventories -IA and -II in psychiatric outpatients. Journal of Personality Assessment, 1996; 67 (3): 588–97.
  4. Spielberger C.D. Gorsuch R.L. Lushene R. Vagg P.R. Jacobs G.A. Manual for the State-Trait Anxiety Inventory. Palo Alto, CA: Consulting Psychologists Press; 1983.
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