Il 16 Gennaio scorso Saverio Cinti ha tenuto in Facoltà la sua ultima lezione del corso di Anatomia alla presenza del Rettore, del Preside, dei Direttori dei dipartimenti, di molti Colleghi docenti e non docenti dell’UNIVPM e naturalmente di numerosi Allievi. Tutti si sono fermati per l’intera lezione sino alla cerimonia finale della rosa. Nell’occasione il Professor Cinti ha scritto per Lettere dalla Facoltà un breve commento sull’evento che qui riportiamo insieme ad una felice documentazione fotografica.
In tutti questi anni di insegnamento ho promosso circa cinquemila studenti che verosimilmente svolgono ora la professione medica nelle Marche e altrove in Italia e alcuni all’Estero. Mi risulta difficile entrare in un reparto ospedaliero marchigiano senza essere salutato dai medici come “il mio professore di Anatomia”. Alcuni miei Allievi sono anche diventati professori ordinari o associati presso la nostra Facoltà, compreso il mio successore Prof Antonio Giordano. La mia lunga carriera è stata costellata anche da incredibili fortune, basti pensare che nel dicembre 1982 un evento tragico come quello della frana di Posatora (resi inagibili due ospedali, la facoltà medica e appartamenti per circa 4000 persone) si è rivelato come una grande opportunità per il sottoscritto. Infatti il Direttore (Prof Osculati, che era anche Preside della Facoltà) mi mandò in quella occasione in missione all’Harvard per evitare che perdessi tempo senza il laboratorio. Inutile dire quanto importante sia stato per me e per la mia ricerca quel contatto iniziale con la Top University. Da allora il contatto è continuato in modo sempre più intenso arricchendo la mia ricerca per mille motivi. Ho sempre creduto nella fondamentale importanza di svolgere ricerca competitiva per essere un buon docente e ho sempre creduto nel fatto che la ricerca di un anatomista doveva essere svolta con tecniche anatomiche. Mentre molti colleghi abbandonavano le ricerche anatomiche perché ritenute superate, il sottoscritto ha sempre testardamente creduto in esse non tanto per andare alla conquista di chissà quale scoperta, ma per mantenere la formazione di ricerca in linea con la mentalità del docente che era quella dell’insegnamento anatomico. Nonostante tale cocciutaggine sono scaturite osservazioni che sono state ampiamente apprezzate e che mi hanno quindi dato molte soddisfazioni (tra cui quella di poter descrivere un nuovo organo umano: l’organo adiposo).
L’ultima lezione del mio corso, per tradizione, dopo aver completato il programma, si è sempre soffermata sull’importanza storica dell’insegnamento dell’anatomia ed in particolare riguardo sui personaggi e sui valori che si sono succeduti nell’ambito della cattedra di anatomia da cui discende la fondazione della cattedra di Ancona. La scuola anatomica dell’Università di Pavia è sempre stata per me punto di riferimento essenziale con insegnamenti fondamentali che ho cercato di trasmettere ai miei allievi studenti e docenti. In particolare non dobbiamo dimenticare che da tale Scuola nasce il primo e unico premio Nobel assegnato ad un ricercatore italiano che abbia sempre lavorato solo in Italia: Camillo Golgi.
L’ultimo atto della lezione è sempre stato un atto di ringraziamento verso tutta l’equipe che supporta la mia ricerca e quindi il mio insegnamento e verso tutti gli studenti che hanno seguito numerosi, attenti e rispettosi le mie lezioni dandomi la soddisfazione di farmi capire che stavo compiendo un lavoro apprezzato. Per sottolineare tale ringraziamento ho sempre offerto una rosa alla studentessa fedelissima seduta al primo banco che non si è persa una lezione. Quest’anno ho ricordato, come augurio, che una “rosa” del mio corso è ora professore ordinario presso la nostra Facoltà.
Saverio Cinti
cinti@univpm.it