Poeti in Facoltà – l’Amore

Loreta Gambini

Nella poesia pubblicata in questo numero ed in quelle che potrete leggere nel prossimo, l’autrice canta l’amore e descrive, con poetica tenerezza, il senso di pienezza che questo sentimento ha dato alla sua vita di madre, di figlia, di donna.

Nelle sue poesie, l’amore materno accarezza il cuore diventando ancora di salvezza dell’anima:.” Per fortuna riesci ancora a sognare!…. E’ la mano di tuo figlio che viene a salvarti” (Tristezza)

Scrivere, per lei, è il modo in cui riesce ad esternare con profonda dolcezza quel sentimento così intenso che, racchiuso nel suo cuore e nei suoi pensieri, nessun bacio o carezza potrebbe esprimere così pienamente: “Non chiedermi baci o dolci parole ma guradami, ed il mio sguardo, innamorato di te ti scalderà con l’amore del cuore” (Guardami).

I suoi versi, arricchiti da continui riferimenti alla natura “L’ho raffigurato …rosso tramonto e vivace arcobaleno. Sole accecante e bianca luce della luna” (I mille volti dell’amore) sono dedicati a tutti coloro che rendono ricca la sua vita : la sua famiglia i suoi amici.

Anche la certezza che i ricordi del cuore non conoscano addii è spesso espressa con determinazione “Ma nell’eterno desiderio del vorrei, la vita, a lunghi passi, vi porta via da me lasciando nel mio cuore un ricordo d’amore” (Ricordi d’amore)

Nella speranza che questa nuova sezione della nostra rivista possa servire a far emergere la parte “artistica” di molti dei nostri Lettori, attendiamo fiduciosi i loro contributi poetici (G.D.)

Tristezza

La tristezza si avvicina e, in silenzio

ti avvolge con un velo.

Un velo che ti imprigiona,

come se fosse una ragnatela.

Un velo fitto e grigio

che non ti fa più vedere cosa c’è al di là.

Cerchi di sorridere,

ma non ci riesci.

Gli occhi sono lucidi

e racchiudono lacrime

che non riesci più a trattenere.

La incontri,

ma non vuoi conoscerla.

Cerchi disperatamente di scacciarla,

ma è una lotta difficile.

Più ti muovi e più lei ti imprigiona.

Ti copre gli occhi,

ti fa piangere il cuore.

Ti senti soffocare

e più niente ti interessa.

Per fortuna riesci ancora a sognare!

Sogni un leggero filo di luce.

che, penetrando da quel velo,

ti permette di vedere al di là del velo.

E, al di là del velo,

c’è una mano che si protende verso di te.

E’ la mano di tuo figlio che viene a salvarti.

I mille volti dell’amore

Mille volte ho cercato di dare un volto all’amore.

L’ho raffigurato donna meravigliosa.

Suono dolce e melodioso.

Fiamma incandescente

ed immenso calore.

 

L’ho raffigurato farfalla variopinta

e melodioso usignolo.

Rosa vellutata

e quercia antica.

Rosso corallo

ed ostrica preziosa.

L’ho raffigurato leone ruggente

ed aquila reale.

Rosso tramonto

e vivace arcobaleno.

Sole accecante

e bianca luce della dolce luna.

L’ho raffigurato madre amorosa

che, nel suo grembo, ti dà la vita

ed accarezzandoti teneramente

ti stringe al cuore,

prigioniero

di un infinito abbraccio.

 

Questa voce è stata pubblicata in Lavori originali, Scienze umane. Contrassegna il permalink.