Primavera d’intorno brilla nell’aria, e per li campi esulta, si ch’a mirarla intenerisce il core. Odi greggi belar, muggire armenti; gli altri augelli contenti, a gara insieme per lo libero ciel fan mille giri, pur festeggiando il lor tempo migliore……
Giacomo Leopardi
……. a volte invece il volo esprime una vertigine. Affacciato sull’ abisso di un nero profondo, vuoto di luce, su cui aleggiano corvi dal movimento tautologico e inconcludente, nero su nero. Zanzare fastidiose d’estate girano e girano intorno a un centro immaginario, come brutti elicotteri che hanno perduto il senso del controllo, e l’anima. Eppure si innalzano, e con una ossessiva coazione a ripetere puntano ancora verso quella stessa luce che le ha fatte impazzire (1). Ma poi di nuovo precipitano e tornano a compiere il loro movimento rotatorio, ogni volta più vorticoso, spirali necessarie di un volo tragico.
Ovviamente tutto questo può essere spezzato, a partire da piccoli gesti divergenti, conversioni affettive e di schemi mentali. Perché c’è sempre il sogno, o una speranza, che qualcosa accada all’improvviso, qualcosa di imprevisto e di meraviglioso. Come questa stagione, che già significa apertura, e ci rende partecipi di un rinnovamento diffuso, penetrato negli elementi della natura e nei sistemi biologici. In ognuno di essi sembra ripetere che tutto è flusso, che niente è così grave, nessun inizio e nessuna fine, nessuna malinconia, nonostante la nostra passione di mettere ordine, e definire attraverso precise tassonomie una sostanza, la vita, che invece è inafferrabile, dialettica, multiforme, metafisica, complessa, semplicemente evidente, non verificabile (né falsificabile) , trascendente, contraddittoria, evanescente e ricorsiva, plastica, creativa, indeterminata, cioè assolutamente libera, nella sua essenza di poesia pura. Ed è sorprendente recepire, di tanto in tanto, piccoli frammenti, quasi un insight (2) di quando tutto era più che una somma di questi singoli istanti. Chiudere gli occhi, lasciarsi condurre da semplici richiami di vita. Semplici categorie di un risveglio. E alla fine le parole non servono più.
Note
- Nel cartoon Disney A bug’s life un insetto risponde così a chi lo sta avvisando di non avvicinarsi alla luce di una lampadina: “ Non posso farne a meno, è così bella!”, evidenziando il carattere deterministico e unidirezionale del comportamento nelle forme di vita meno complesse.
- Intuizione improvvisa
Bibliografia O.Sacks, Risvegli,
Adelphi, Milano 1987 (da cui il film omonimo del 1990 diretto da Penny Marshall, con Robert De Niro e Robin Williams)
Le canzoni I giardini di marzo
i Mogol – Battisti
La stagione dell’amore
di Battiato
Primavera
di Luberti – Cocciante
La Primavera,
da Le quattro stagioni di Vivaldi