Frequenza volontaria in reparto

Luca Felici, Isabella Mari
Rappresentanti degli studenti ACU Gulliver

Come studenti, futuri operatori della salute, abbiamo sempre sentito la necessità di approfondire quello che studiamo tutti i giorni sui libri: frequentare i reparti ospedalieri al di fuori dell’attività didattica per trasformare il “sapere”, nel “capire” e poi nel “saper fare” consci del fatto che non tutta la conoscenza è formalizzabile o riconducibile a protocolli, ma diventa l’insieme dell’esperienza e del processo di comprensione, gestione e risoluzione acquisibile tramite contatto diretto e quotidiano con il mondo lavorativo.

Da questo, circa un anno fa avevamo segnalato la necessità di frequentare i reparti ospedalieri al di fuori dell’attività didattica e di tirocinio, iniziando un percorso che, senza pochi ostacoli burocratici, grazie da una parte alla volontà politica e dall’altra da quella amministrativa della Segreteria di Presidenza, e in particolare la Responsabile Loreta Gambini, siamo riusciti a portare a termine.

A partire da metà febbraio infatti tutti gli studenti della facoltà non solo possono frequentare la struttura ospedaliera Ospedali riuniti di Ancona liberamente, ma possono farlo coperti da assicurazione gratuita e quindi del tutto tutelati.

La frequenza volontaria che può essere richiesta è di due tipi: di orientamento e per tesi; la prima è indirizzata agli studenti iscritti al corso di medicina e chirurgia, e del corso di odontoiatria e protesi dentaria a partire dal terzo anno e a tutti gli studenti iscritti a una professione sanitaria a partire dal primo anno. Il secondo tipo di frequenza invece, quella per tesi, permette allo studente del 5° e del 6° anno iscritto a una laurea magistrale a ciclo unico o che comunque abbia conseguito 200 CFU, di frequentare il reparto in cui, proprio per un’ottica post-laurea, trovi l’interesse per una futura carriera, in modo da poter utilizzare questo periodo per la stesura della propria tesi di Laurea. La situazione dei studenti laureandi era infatti del tutto peculiare: questi da regolamento avrebbero potuto frequentare il reparto dove effettuavano la tesi solo al momento della presentazione della domanda di laurea, mentre nella realtà dei fatti una tesi sperimentale dal valore di 18 CFU necessita di tempi molto più lunghi di stesura e raccolta dei dati.

Crediamo che l’università debba essere il mezzo che per eccellenza favorisca il libero accesso all’apprendimento in ogni sua forma, e che sia veicolo di uguaglianza, garantendo gli stessi diritti a tutti gli studenti, e consideriamo questa una piccola grande vittoria verso il raggiungimento di un percorso molto ambizioso: una università libera con una didattica poliedrica e di qualità.

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