Presentazione

Maurizio Mercuri è Direttore delle Attività Didattiche Professionalizzanti del Corso di Laurea in Infermieristica e Docente a contratto nello stesso e nel Master in Medicina Narrativa, Comunicazione ed Etica della Cura.
È laureato in Filosofia vecchio ordinamento presso l’Università degli studi di Macerata. Coltiva da sempre oltre agli studi disciplinari anche quelli in Scienze umane.

Giordano Cotichelli, PhD in Sociologia ed Epidemiologia delle disuguaglianze nella salute, con Tesi di Dottorato pubblicata con Franco Angeli su: Disuguaglianze nella salute e professione infermieristica. Cura su questo tema un’ADE presso il Corso di Laurea in Infermieristica di Ancona, nel quale è anche Docente a contratto di Infermieristica Clinica e Guida di Laboratorio relazionale.

 

Parlare di Infermieristica è parlare di una disciplina antica, autonoma, completa e complessa. Chi, riferendosi a questo ambito di conoscenza, lo intendesse limitato, subalterno o senza tradizioni commetterebbe errore certo, davanti alla verità ed al suo darsi. Ogni oggetto di ricerca nasconde in sé una pericolosa infinità. E più si procede nell’accumulo delle informazioni, più spunta fuori una nuova prospettiva, o un nuovo enigma che esige di rimettere in gioco tutto ciò che si è appreso fino a quel momento. A quanto pare il bello della conoscenza consiste proprio nel suo cammino inesauribile, più che nel suo improbabile punto di arrivo. Ogni atto di conoscenza possiede la forza di una catastrofe, di una illuminazione, di un pensare, che coinvolge le più profonde radici del proprio essere. L’evento ripensato diventa un crinale che divide nettamente un prima da un dopo.

Studiare Infermieristica, esercitare la passione del prendersi cura e dell’assistere un altro essere umano, rappresenta uno dei vertici di quella phronesis antica, di quel sapere pratico che permette alla mente di riflettere sui migliori gesti, processarli per dare la parte migliore di sé e dell’assistere, pensato perché qualsiasi astrazione di processi clinici od organizzativi, siano a vantaggio della vita, della salute e dell’essere umano. Questo pensiero fronetico viene declinato nell’esercizio professionale come espressione di un entusiasmo contagioso, specifico di chi ha trovato l’esistenza che più gli si addice, che non desidera altro che ciò che si conquista ogni giorno.

Ma l’Infermieristica è anche pensiero epistemico, meditazione costante tra ciò che gli appartiene d’in sé e quello che eredita o armonizza del sapere di altre scienze e discipline di cura. Certamente l’Infermieristica è la più filosofica delle professioni sanitarie, quella priva di Hibrys, perché l’ambito di ricerca è sempre la migliore assistenza, non la trasformazione della realtà trovata nel nostro cadere nel mondo o l’interferenza nei processi presenti. E’ la più filosofica dei corpi disciplinari perché interviene dove è presente l’essenziale: l’amore nei confronti dei propri simili, provati spesso da fragilità, da dolore o dal timore della morte. Troppo ci si avvicina tutti giorni a ciò che più temiamo da non doverci fare i conti con la mente. E come tale l’Infermieristica è l’esercizio costante di una presenza incarnata, motivata, amorevole ed umile dello stare in vita bene, per il benessere che sempre tende all’essere felici, anche in presenza di elementi che producono meraviglia, contraddizione o paura.

Chi si avvicina allo studio della disciplina, matura, è formato, si educa alla vita, alla tecnica, all’amore dell’umanità e lo fa attingendo al pensiero e all’esempio di tutti quelli che ci hanno preceduto, alimentando una perenne giovinezza legata alla presenza e alla speranza e partecipando ad un grande lavoro collettivo.

In questo quaderno si raccolgono le testimonianze di due Infermieri, docenti del corso di laurea.

Il primo in una lunga meditazione sul Caring, cerca di dare voce al pensiero filosofico che scopre il valore del prendersi cura degli altri e di sé, un pensiero di lunga tradizione, che irrompe nei modelli pensati da infermiere che per secoli si sono dedicate a ragionare sul senso del fare infermieristico e soprattutto sul proprio essere infermiere. I modelli pensati sono sempre stati dedicati all’osservazione di fenomeni di salute e alla loro interpretazione razionale, assai diversa da quella messa in atto dal pensiero medico, come risposta a bisogni e a domande esigenti per le richieste umane alla cura, non solo alla guarigione. L’essere umano ha bisogno di cura, di essere preso in cura, con premura e tenerezza, alimentando l’attesa del domani o la sospensione delle attese nel solo stare vicini per sostenere le funzioni, i movimenti, i respiri, gli affetti, i desideri, la pace interiore.

Chi scrive è convinto che l’Infermieristica sia la più bella delle arti belle, da coltivare con dedizione, ed al contempo, subito dopo Medicina, la più filosofica delle professioni della salute, al punto che il lungo articolo sul Caring, le teoriche del Nursing e le inevitabili buone pratiche mette a confronto pensatori della cura, letterati ed infermiere dettagliando la matrice etica del nostro stare al mondo, cercando una salute dell’esistenza e non solo del corpo e della mente.

Il secondo riprende con originalità alcuni momenti salienti della storia del fenomeno e del pensiero dell’assistere, correlandolo con la tradizione storica medica. Il metodo usato è quello dell’articolo breve. Ognuno dei lavori prende in considerazione un periodo storico letto attraverso diverse chiavi interpretative: dall’arte classica alla manualistica professionale, dalla ricerca all’etimologia, alla storicizzazione specifica di eventi relativi alle due guerre mondiali del XX secolo. E’ un lavoro di tasselli di un meraviglioso mosaico da vedere da lontano. Metaforicamente gli articoli sono una lente di ingrandimento che permette di vedere il dettaglio per fargli esprimere la bellezza che porta.

Il pregio delle due parti raccolte in un unico quaderno è dare piena dimostrazione di quello che è e sempre più potrà essere una Infermieristica universitaria.

Maurizio Mercuri, Giordano Cotichelli

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