Andai nei boschi perchè volevo vivere con saggezza e in profondità e succhiare tutto il midollo della vita, sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire in punto di morte che non ero vissuto.
O vergine cogli l’attimo che fugge, cogli la rosa quando è il momento che il tempo, lo sai, vola. E lo steso fiore che sboccia oggi, domani appassirà.
Non leggiamo e scriviamo poesie perchè è carino, noi leggiamo e scriviamo poesie perchè siamo membri della razza umana, e la razza umana è piena di passione. Medicina, legge, economia, ingegneria, sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento, ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l’amore, sono queste le cose che ci tengono in vita.
Succhiare il midollo della vita non significa strozzarsi con l’osso, c’è un tempo per il coraggio ed un tempo per la cautela ed il vero uomo sa come distinguerli.
Vivi la tua vita intensamente prima che tutto finisca, perchè dopo saremo cibo per i vermi e concime per i fiori.
Molti uomini hanno vita di quieta disperazione: non vi rassegnate a questo, ribellatevi, non affogatevi nella pigrizia mentale, guardatevi intorno. Osate cambiare, cercate nuove strade.
(dal film L’Attimo fuggente)
Vorrei vivere più di una volta. Osservare le sequenze mentre scorrono, e fissare con il fermo immagine solamente i fotogrammi migliori, quelli per cui vale la pena sognare, saltando i più sgradevoli, come fanno i bambini, chiudere gli occhi e aspettare che tutto passi, fuggire via.
Ci sono istanti che vorremmo rivisitare, e soprattutto rivivere, all’infinito. Carichi di eros, di quella fantasia, di quando tutto sembrava una musica. A volte basta poco, un’immagine, un odore, il verso di una canzone. Basterebbe ancora solo una piccola parte di quella poesia.
I ragazzi e le ragazze giocano la vita, con tutta l’intensità, fino in fondo, oppure distrattamente e senza troppo dolore. A volte un fermo immagine troppo prolungato può far bruciare la pellicola, come in quei vecchi proiettori che giravano al ritmo regolare di un motore rumoroso. A volte è un volo troppo elevato, o incosciente, che può bruciare le ali.
Hanno grandi ideali, o a volte piccoli progetti, non meno preziosi, ma anche spesso l’assenza di un futuro praticabile, e comunque tempo, fin troppo tempo per sbagliare, tentare esperimenti. Innumerabili tentativi ed errori. Non sanno niente della vita, perche sono essi stessi la vita, così imprevista e multiforme, dove il bene e il male si confondono nelle infinite scale di grigi, e la sorte, con naturale innocenza , tira i suoi dadi.
A volte sembra difficile fissare quegli istanti, anche con il fermo immagine, per chi la vita non la osserva, né la racconta, ma semplicemente ne esprime con pienezza, direttamente, la pulsione. A volte l’incantesimo si spezza proprio per colpa di troppe domande. Non ditegli niente, non disturbate questo sogno, questa atmosfera carica di leggerezza, di sabato che precede chissà quale festa. Questo sabato che è già una festa. Basta avere il coraggio, e l’incoscienza, di ridere, perche davvero chi sa ridere è padrone del mondo (G.Leopardi).
I ragazzi e le ragazze sono tutti uguali, angeli caduti, per un attimo, gocce di rimmel sul fazzoletto di un sorriso. Cambiano, a seconda delle variabili spaziali e temporali, le mediazioni degli universi simbolici. I ragazzi messi gli uni contro gli altri, mandati a morire in nome di una bandiera e di contrapposti linguaggi sociali. I ragazzi della Resistenza, e quelli di Salò, quelli che si divertivano a fare il bagno nel fiume, o che catturavano i pesci a mani nude. E le ragazze che uscivano la domenica pomeriggio, col fazzoletto sulla testa, per andare a prendere la benedizione, con la stessa apparente naturalezza delle ragazze di oggi, immerse nella musica degli smartphone o degli iPhone, i fianchi scoperti e le foto su Instagram, decisamente meno vincolate, ma pur sempre desiderose di amore, un amore differente, espresso in un diverso lessico sociale dell’eros.
I ragazzi di oggi e i ragazzi di ieri. Diffidiamo delle imitazioni. Di quanti credono di essere eternamente giovani, nel tentativo patetico di fermare questo mutamento necessario. E anche di chi anticipa la vita, i bambini di un tempo, piccoli adulti in miniatura, e oggi diversamente ma pur sempre adultizzati, formati secondo i modellamenti mediatici delle pubblicità. Ogni età ha invece un fascino proprio, e una propria sottile allegria.
E soprattutto diffidiamo di questa illusione, di poter ripetere allo stesso modo le stesse emozioni. Niente è come appare, e niente è mai uguale a se stesso. Una rosa, con il passare dei giorni, non è più la stessa rosa. Si può ritornare sugli stessi passi, replicare situazioni simili, ad attendere troveremo scenari modificati, e visi e mondi diversi. O gli stessi identici scenari, vuoti.
Filmografia
Dead Poets Society (L’attimo fuggente), regia di P.Weir, 1989, con R.Williams
L’altra scuola, regia di P.M.Mancini, 2009, con Franco Nero, Ugo Pagliai, Mogol, girato presso l’Istituto Professionale Statale “Podesti” di Ancona
Altri suggerimenti
D.Gigli, Pesci, uomini e lupi, L’Orecchio di Van Gogh, Chiaravalle 2005
M.Esposito, Che ragazzi, per la Maiella!, Editrice Marchigiana, Senigallia 1970
L.Valdrè, La banda di Ringo, Bacchilega, Imola 2005
G.Petter, Ragazzi di una banda senza nome, Giunti Marzocco, Firenze 1981
G.Petter, Gli inganni del rammarico, in Psicologia contemporanea n.176, Giunti, Firenze 2003
Le poesie
Istanti di L.Borges e (al di fuori di ogni contesto scolastico)
Sabato del villaggio e La sera del dì di festa di G.Leopardi
Le canzoni: Sogna ragazzo sogna, Lettere d’amore, Viola d’inverno di R.Vecchioni