La teoria dell’essere umano in divenire e la speranza dell’essere umano

Riccardo Lagalla¹, Mara Marchetti², Maurizio Mercuri²

Riccardo Lagalla Mara MarchettiMaurizio Mercuri

1 Comunità di Capodarco di Fermo
2 Corso di Laurea in Infermieristica, sede di Ancona
Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università Politecnica delle Marche

Rosemarie Rizzo Parse è sicuramente una delle teoriche dell’infermieristica moderna più importanti e più influenti. Eppure la sua teoria in Italia è ancora poco conosciuta e studiata. Caratteristica peculiare della teoria dell’Essere Umano in Divenire, da lei elaborata, è la sintesi estremamente bilanciata delle due grandi componenti del pensiero teorico dell’infermieristica: la componente umanistico-filosofica, che è stata influenzata dalla fenomenologia, e la componente scientifica, che è stata influenzata dalle moderne scoperte della fisica teorica ed in particolare dalla Teoria della Relatività. Questo dualismo ha permesso e permetterà a tale visione teorica di essere al passo con la moderna filosofia e scienza, dotando gli infermieri degli strumenti per un’analisi della complessa realtà che ci circonda in maniera sempre più articolata, come viene richiesto ad ogni disciplina nella contemporaneità.

Introduzione

Rosemarie Rizzo Parse è una infermiera americana nata nel 1938. La Parse ha elaborato una teoria infermieristica il più possibile fondata sulle scienze umane, per accrescere il sapere disciplinare, cercando di coniugare la cultura umanistica con le scienze.
La teoria del divenire umano (1992) è stata elaborata dalla teorica dell’infermieristica Rizzo Parse a partire da una sua precedente teoria chiamata teoria Uomo-Vita-Salute (1981) che a sua volta era stata sviluppata traendo spunto dalla teoria della Scienza dell’Essere Umano Unitario, proposta dalla collega Martha Rogers. La teoria del divenire umano è stata inoltre influenzata dalle correnti filosofiche della fenomenologia e dell’esistenzialismo (alcuni dei principali esponenti di queste correnti sono stati Sarte, Heidegger, Husserl e Scheler).

La teoria de divenire umano è stata sviluppata a partire dalla consapevolezza di Rizzo Parse che considerava gli attuali modelli sull’essere umano e sulla salute (come i modelli Bio-medico e Bio-psico-sociale) estremamente limitativi e non capaci di decifrare la complessità dell’essere umano, del suo agire (anche rispetto alla salute) e delle modalità di attribuire un significato agli eventi.

La teoria del Divenire Umano è costituita da:
– una Ontologia, organizzata in Assunti (che a loro volta si possono distinguere in principali e derivati) e in Principi;
– da una Epistemologia ovvero una enunciazione analitica della conoscenza scientifica;
– da una Metodologia ovvero i criteri che permettono di condurre la ricerca.

Fig. 1 – NASA Hubble Sees the Force Awakening in a Newborn Star. Center: GSFC Creator: NASA Goddard Created: Date Created: 2017 -12 -07

Assunti della teoria

Gli assunti principali alla base della teoria dell’umano in divenire, che espliciteremo più avanti sono:

a) L’essere umano coesiste con l’universo, con il quale contribuisce a costituire modelli ritmici.
b) L’essere umano è una creatura aperta, dotata di libero arbitrio, consapevole e capace di assumersi la responsabilità delle proprie scelte.
c) L’essere umano è una unità che partecipa costantemente alla formazione di nuovi modelli di relazione.
d) L’essere umano trascende a livello multidimensionale con il possibile.
e) Il divenire è rappresentato dall’accordo impercettibile Uomo – Vita – Salute.
f) Il divenire è un processo che ritmicamente contribuisce a costituire la relazione uomo-universo.
g) Il divenire è il modello dell’uomo che si basa sulle priorità di valore.
h) Il divenire è un processo intersoggettivo di trascendenza con il possibile.
i) Il divenire è il rivelarsi dell’uomo nella sua totalità.

a: l’essere umano coesiste con l’universo, con il quale contribuisce a costituire mo- delli ritmici
Gli assunti a, b, c e d sono tesi a definire chi è l’essere umano, ovvero enuncia le caratteristiche/ o proprietà che definiscono l’ente uomo, lo distinguono dagli altri enti e che pongono le basi per comprendere di conseguenza il suo agire. Gli assunti d, e, f, g, h ed i sono invece assunti tesi a definire il divenire come modalità imprescindibile e costitutiva dell’essere e in particolare dell’ente uomo. Il divenire è un concetto filosofico estremamente problematico da definire; tuttavia nel contesto della teoria della R. R. Parse il divenire è possibile definirlo come una modalità o proprietà costitutiva dell’essere in quanto tale. Il quale non è immutabile (ovvero uguale a se stesso) ma invero è mutevole e cangiante. a: l’essere umano coesiste con l’universo, con il quale contribuisce a costituire modelli ritmici
I due enti fondamentali su cui si fonda la teoria della Rizzo Parse sono l’Essere Umano e l’Universo. L’Essere Umano è possibile definirlo partendo da un dato esistenziale ovvero l’Essere Umano è il Soggetto dell’esistere come esperienza; è quell’ente consapevole di esistere, che riconosce l’esistenza di altri enti a lui non propri ed è l’Io che esperisce ed interagisce con enti a lui non propri mediante la costruzione di modelli ritmici. L’Universo invece è un concetto negativo che si definisce per sottrazione. Questo è costituito dall’insieme degli enti esterni all’Uomo; è tutto ciò che è altro rispetto all’Io del soggetto dell’esperienza e perciò può essere definito come l’insieme degli enti che non appartiene all’Io in modalità necessaria.
La Rizzo Parse dichiarando che l’Essere Umano è un ente che coesistente con l’Universo vuole dichiarare che l’Uomo esiste in una modalità contemporanea con l’esistenza dell’Universo. Questo in quanto la coesistenza è un concetto strettamente temporale; infatti due enti possono esistere solo nel medesimo tempo e non nel medesimo spazio. In quanto lo spazio è una dimensione esclusiva dell’essere mentre il tempo è una dimensione condivisibile dell’essere.
La teorica evidenzia nel primo assunto come l’esistenza dell’essere umano e dell’universo è un’esistenza interagente che vede i due enti interagire e influenzarsi reciprocamente. L’interazione degli enti è una dimensione dell’esistere: non è concepibile l’Essere e l’Esistenza senza l’interazione tra due agenti. L’interazione però acquisisce una dimensione di Relazione in quanto le azioni tra gli enti determinano una legame e un’influenza reciproca secondo modalità ritmiche. In tale relazione non esiste un agente attivo e un agente passivo, ma ogni ente è allo stesso tempo attivo e passivo in quanto nella relazione entrambi, uomo ed universo, contribuiscono alla costruzione della relazione.
La Relazione tra gli Enti è descritta da Rizzo Parse come un Modello Ritmico. La modalità di relazione secondo modelli ritmici è basata sulla consapevolezza che l’interazione tra gli enti (Uomo e Universo) è soggetta ad una mutazione nella dimensione temporale, sia a livello quantitativo che a livello qualitativo. Infatti l’interazione tra due enti, nel corso del tempo, è soggetta a variazioni sia nella modalità (dimensione qualitativa) sia nell’intensità (dimensione quantitativa e perciò quantificabile).

Fig. 5 – Immagini di veicoli spaziali della NASA. Una delle incubatrici di iceberg terrestri. Centro: JPL Credito Creatore Secondario: NASA/GSFC/METI/ERSDAC/JAROS e ASTER Science Team USA/Giappone. Data di creazione: 2012-04-13

b: l’essere umano è una creatura aperta, dotata di libero arbitrio, consapevole e capace di assumersi la responsabilità delle proprie scelte.
Nel secondo assunto Rosemarie esplicita la visione antropologica su cui si
basa la teoria evidenziando le caratse definisce l’uomo come creatura aperta riprende un concetto già sviluppato da Martha E. Rogers (19141994), il concetto di campo aperto. Definire l’essere umano come ente aperto vuol dire che questo è, in definitiva, un soggetto che interagisce attivamente (volontariamente o involontariamente) sugli enti che lo circondano e al contempo interagisce passivamente (ovvero subisce le interazioni) da parte dell’universo. Quindi in definitiva l’essere umano non è un soggetto indipendente, ma è un essere dipendente dall’Universo che lo circonda e allo stesso tempo l’Universo è influenzato dall’Essere Umano. La seconda caratteristica dell’Essere Umano è la Libertà ovvero la facoltà del Libero Arbitrio. La facoltà del libero arbitrio si basa in primo luogo sulla possibilità dell’uomo di poter conoscere le differenti possibilità d’agire, in quanto la libertà di scelta è connaturata alla libertà di agire. E la libertà di scelta è basata sulla capacità dell’uomo di conoscere le differenti modalità di azione rispetto a se stesso o ad un altro ente. La terza caratteristica è la consapevolezza che può essere intesa sia come capacità riflessiva (ovvero consapevolezza come capacità di essere presenti a se stessi, sia come la capacità di de- sumere, mediante la razionalità, l’esperienza e le conoscenze del soggetto, quali siano i possibili effetti determinati dalle azioni poste in essere. Perciò questa può essere descritta come una capacità di previsione basata sulla riflessione razionale, sulle conoscenze ed sull’esperienza. La quarta caratteristica è la responsabilità. Questa deriva dalla consapevolezza e dal libero arbitrio. Infatti solo a partire dal presupposto che l’uomo è libero ed è capace di prevedere e di valutare le conseguenze e gli esiti delle sue azioni si può dedurre che l’uomo abbia una responsabilità rispetto al suo agire. Ovvero possa risponderne positivamente (se le azioni sono benefiche) o negativamente (se le azioni sono malefiche) del proprio agire

c: l’essere umano è una unità che partecipa costantemente alla formazione di nuovi modelli di relazione.
Nel terzo assunto viene esplicitata l’unità dell’Essere Umano. Il concetto di unità può es- sere concepito in differenti modi: il primo significato deriva dalla contrapposizione con la molteplicità, ciò che è unico non e molteplice e quindi è ciò che non divisibile/scomponibile in unità minime; il secondo significato invece, ed è quello assunto nella teoria di R. Rizzo Parse, è esprimibile dichiarando che  l’unità è determinata dal rapporto o meglio dalla relazione che si viene ad instaurare tra le unità formanti l’ente preso in considerazione (e quindi nel caso particolare l’uomo). Pur non essendo dichiarato dalla Rizzo Parse, il rapporto tra le unità presenti si può esprimere utilizzando i principi, che per semplificare chiameremo di interazione e sinergia. Il principio di interazione si basa sul consapevolezza che ogni unità è influenzata e contemporaneamente influenza le altre unità presenti nel medesimo ente. Ad esempio nell’essere umano psiche influenza il corpo ed al contempo il corpo influenza psiche in un reciproco scambio di influenze che connettono tra loro entrambe le dimensioni umane. Il principio di sinergia invece è il principio secondo il quale tutte le unità cooperano tra loro verso un obiettivo che è il benessere dell’ente. Quindi sinergia è un moto concorde tra le varie unità formanti l’ente verso un unico obiettivo.
Rezione è una dimensione non secondaria dell’essere umano ed è un processo che impegna in maniera continua il soggetto. L’uomo non può pre- scindere dal rezione con l’universo che lo circonda ed infatti rezione è una componente necessaria dell’es- sere umano. Nel rezione i poli interagenti devono essere necessaria- mente due e solo due enti possono co- struire una rezione. Il secondo ente potrebbe essere già una sintesi di più enti. Inoltre in tale dualità di enti, essi devono essere entrambi partecipi attivamente in maniera reciproca (da un attivo a un passivo). rezione che si viene a costruire si struttura a seconda di modelli di rezione particori.

d: l’essere umano trascende a livello multi- dimensionale con il possibile.
Il quarto assunto pone nel sua riflessione trascendenza dell’Essere Umano. trascendenza è una caratteristica dell’essere umano in quanto l’essere nel teoria di Rizzo Parse è ca- ratterizzato dal divenire in primo luo- go dell’essere stesso e in secondo luogo delle rezioni degli enti. Ed il divenire è caratteristica necessaria dell’essere. In questo contesto il divenire quindi è descritto semanticamente mediante il termine trascendente trascendenza. Il trascendere (termine derivante dal tino transcendere) riassume in sé il concetto di andare oltre il proprio essere, evolvere da una modalità d’essere ad un’altra modalità, trasformare il proprio essere e perciò è il trascendere è una metamorfosi del proprio essere: andare oltre propria morfologia esteriore ed interiore, andare oltre il proprio essere, superare ciò che si è per divenire in atto ciò che si era in potenza. La trascendenza dell’essere può avvenire solo in una dimensione, in una prospettiva multidimensionale. Con il termine multidimensionale si vuole intendere come l’unica realtà che si vive in realtà sia una compenetrazione di varie dimensioni sensibile e non sensibile, fisica e metafisica e il cambiamento riguarda tutti gli aspetti dell’uomo fisico, psichico sociale spirituale… Inoltre il divenire pur agendo sulla dimensione spaziale (fisica e metafisica) dell’uomo tuttavia si esprime necessariamente nella dimensione temporale e quindi non può prescinderne.
Il divenire però non è un processo a-finalistico ma è un processo indirizzato dal libero arbitrio che ogni essere umano esercita di fronte al proprio essere. Ogni essere umano costruisce e trasforma se stesso mediante liberi atti verso l’essere desiderato e sperato. Perciò nel quarto assunto si parla di trascendenza con il possibile, il superamento del non necessitato. In quanto alla base della libertà c’è la possibilità, il cui contrario è la necessità. E questo divenire a sua volta è sempre legato all’essere originario dell’ente uomo specifico. L’uomo vecchio è base, fondamento e premessa necessaria dell’evoluzione successiva verso l’uomo nuovo e del processo in divenire. In definitiva nell’uomo vecchio ci sono in potenza; usando categorie aristoteliche, le caratteristiche che sono in atto nell’uomo nuovo.

Fig. 4 – NASA Hubble Sees a Star ‘Inflating’ a Giant Bubble. Center: GSFC Creator: NASA Goddard Date Created: 2017-12- 07

e: il divenire è rappresentato dall’accordo impercettibile Uomo – Vita – Salute
Come è stato già esplicitato il divenire è una dimensione necessaria dell’essere, che richiede consapevolezza perché presuppone libertà. Pertanto il divenire è una realtà su cui è necessario riflettere e la cui essenza è necessario indagare. In tale prospettiva il quinto assunto dichiara che il divenire è un accordo impercettibile tra tre elementi: l’uomo, la vita e la salute.
Con il termine accordo si intende una armonia, una concordia simultanea tra i vari elementi. Ovvero, in definitiva, un incontro di intenzioni, di volontà tese a raggiungere un medesimo obiettivo, un unico fine. Quindi l’accordo che si instaura tra gli enti può essere descritto come una sinergia di intenti basata sull’interazione e integrazione tra gli enti che cooperano tra loro per essere tutti concordi tra loro e non divergenti: l’Uomo con la Vita, la Vita con la Salute e l’Uomo con la Salute.
Questo accordo però non si realizza in termini fisici, piuttosto in termini metafisici e non sensibili ovvero è prodotto su una dimensione non materiale che opera nella volontà e nell’intelletto dell’essere umano. A livello sensibile possono essere visti solo gli effetti e le conseguenze di questo accordo.
Gli enti che sono i soggetti di questo divenire definito come accordo sono l’Uomo inteso come l’ente Essere Umano Unitario, la Vita intendendo con questo termine come la fattualità dell’essere umano, il suo esserci nel mondo, il suo relazionarsi con l’universo e la Salute come prospettiva, obiettivo, fine dell’essere umano e ideale da raggiungere. Infatti l’essere umano cerca di rendere concordi il suo essere con il suo esserci con il suo fine nel divenire.

f: il divenire è un processo che ritmicamente contribuisce a costituire la relazione uomo-universo
Negli assunti precedenti abbiamo dichiarato come la relazione sia una necessità dell’essere e sia imprescindibile perché l’essere divenga un esserci. Tuttavia, partendo dalla consapevolezza che la modalità dell’essere in una dimensione spazio-temporale sia l’essere in divenire e che le modalità dell’esserci e del relazionarsi siano variabili dipendenti e modalità dell’essere sottostante, e quindi siano sovrastrutture costruire sul nucleo della struttura dell’essere, allora se ne deduce che così come sono in continuo divenire, in continua evoluzione l’uomo e l’universo così saranno in divenire le relazioni che connettono questi enti tra loro.
Il concetto di ritmicità è un concetto estremamente ricorrente nella teoria di Rizzo Parse. La ritmicità dei processi è in primo luogo legata al concetto di linearità temporale; infatti la dimensione temporale in una prospettiva esistenziale è una dimensione lineare e progressiva. Il tempo infatti scorre in una direzione univoca e non si può prescindere da esso.
In secondo luogo la ritmicità del processo è legato al concetto di variabilità perché in una funzione ritmica ogni punto della funzione ha una coordinata unica ed irripetibile che è sempre diversa ed è perciò unica.

g: il divenire è il modello dell’uomo che si basa sulle priorità di valore
Il divenire in tale assunto viene definito come un modello ovvero come un oggetto (intendendo con questo un essere umano, un ente uomo) che deve essere imitato, replicato e riprodotto, e che perciò non è che un essere umano potenziale (nel futuro), e al quale bisogna conformare il proprio essere uomo attuale. Questo modello di essere umano è costruito dall’essere umano attuale e presente mediante un atto libero dell’uomo. Questa liberà si concretizza nella modalità dell’attribuzione di priorità nella deliberazione, che conseguentemente determina una priorità nella scelta.
Attribuzione di priorità è un processo implicito o esplicito, consapevole o inconsapevole mediante il quale l’Essere Umano valuta (sia razionalmente che irrazionalmente) e attribuisce una priorità ai valori conosciuti (intesi come principi concetti, idee che si esprimono in comportamenti, caratteristiche, modelli…). L’attribuzione di priorità da parte del singolo determina un ordine di priorità tra i valori. Questa attribuzione è fondamentale nel processo di scelta perché permette all’Essere Umano di non rimanere in uno stato di indecisione. In definitiva questo vuol dire che ogni uomo attuale decide l’uomo potenziale che vuol divenire. Egli opera, sulla base di questa decisione, una attribuzione di priorità sui valori che sono costitutivi dell’uomo potenziale. Questo permette poi all’uomo attuale di discernere quali siano le scelte che permettono di avvicinarsi all’essere umano potenziale, da quelle che lo allontanano. Tuttavia l’essere umano potenziale di ciascun uomo è un concetto anch’esso in divenire, poiché le priorità di valore cambiano nel corso dell’esistenza.

h: “Il divenire è un processo intersoggettivo di trascendenza con il possibile”
L’ottavo assunto definisce il divenire come un processo intersoggettivo. Con il termine intersoggettivo (particolarmente approfondito nell’ambito della filosofia fenomenologica) si intende l’ambito della relazione tra due enti. In definitiva la relazione è un processo di relazione. La relazione alla base del divenire tuttavia si instaura non tra due enti simultanei, ma tra l’ente attuale presente e l’ente potenziale futuro. Ovvero il divenire si realizza nella relazione tra l’Io presente con Io futuro che si vuole divenire.
Questa relazione tra l’essere attuale e l’essere potenziale si traduce poi in un moto di trascendenza, ovvero la relazione implica un divenire dell’ente attuale. Il quale va oltre il proprio essere trasformandosi ed evolvendo verso l’Essere Umano possibile che vuole divenire. Quindi il divenire in tale assunto diviene una relazione che determina una metamorfosi dell’ente. Il moto intersoggettivo di trascendenza avviene con il possibile, cioè con l’essere umano potenziale. L’essere umano potenziale è possibilità dell’essere umano attuale e non necessità. Infatti l’essere umano potenziale è sempre frutto della libera scelta.

i: “Il divenire è il rivelarsi dell’uomo nella sua totalità.”
Il divenire è un processo che coinvolge tutto l’ente uomo, poiché l’Essere Umano è un’unità. Di conseguenza ogni sotto unità agisce in concerto, compartecipando ed integrata con le altre. Ogni atto umano (attivo o passivo, consapevole o inconsapevole) è un atto della totalità dell’Uomo e non di una singola parte di esso. Quindi in ogni processo nell’Essere Umano e in ogni relazione dell’Essere Umano con l’Universo è sempre implicata la totalità dell’Ente Uomo. Quindi in definitiva si può dire che nell’attribuzione di valore nel divenire, ovvero nel processo di trascendenza dall’essere umano attuale all’essere umano potenziale, si esprima non una singola componente dell’Essere Umano, ma si esprima e si riveli tutto l’essere umano.

Fig. 6 – NASA Osservazione della terra, Centro: JSC Data di creazione: 2013/06/14

Assunti che derivano dalla teoria dell’umano in divenire

Gli assunti derivanti dai precedenti sono tre. Questi si concentrano sull’enunciazione del significato del divenire nel contesto della Teoria dell’Umano in divenire. Questi sono:
“Il divenire umano consiste nello scegliere liberamente e consapevolmente, nell’ambito del processo intersoggettivo dell’attribuzione delle priorità dei valori della vita”.

“Il divenire umano contribuisce a costituire modelli ritmici di relazione nell’ambito del processo di scambio con l’universo”.
“Il divenire umano cotrascende a livello multidimensionale con il possibile che si manifesta”.
“Il divenire umano consiste nello scegliere liberamente e consapevolmente, nell’ambito del processo intersoggettivo dell’attribuzione delle priorità dei valori della vita”
Il primo assunto derivato è costituito dall’elaborazione e dalla sintesi del secondo (b: “L’essere umano è una creatura aperta, dotata di libero arbitrio, consapevole e capace di assumersi la responsabilità delle proprie scelte”), settimo (g: “Il divenire è il modello dell’uomo che si basa sulle priorità di valore”) e ottavo (h: “Il divenire è un processo intersoggettivo di trascendenza con il possibile”) degli assunti principali.

Nel primo assunto derivato si riafferma come il divenire sia una scelta libera e consapevole all’interno di un processo intersoggettivo, ovvero relazionale tra l’essere umano attuale e l’essere umano potenziale, mediante l’attribuzione delle priorità dei valori, operato mediante la riflessione razionale nell’ambito relazionale tra l’Io presente e l’Io futuro, che permette di orientare il proprio divenire verso il proprio essere umano potenziale.
“Il divenire umano contribuisce a costituire modelli ritmici di relazione nell’ambito del processo di scambio con l’universo ”
Il secondo assunto derivato è costituito dall’elaborazione e dalla sintesi del primo (a: “L’essere umano coesiste con l’universo, con il quale contribuisce a costituire modelli ritmici.”) e del sesto (f: “Il divenire è un processo che ritmicamente contribuisce a costituire la relazione uomo-universo.”) degli assunti principali.
In questo assunto si introduce un concetto nuovo rispetto agli assunti principali. Questo concetto è espresso nei termini della parola “scambio”. Infatti la relazione che l’Essere Umano instaura con l’Universo rientra in una più ampia categoria di processi di scambio. Infatti la relazione è scambio sia materiale che formale tra due enti, ma necessita di una positività nel porsi: è necessario che nella relazione, a differenza dello scambio puro e semplice, l’Essere Umano vi partecipi attivamente e quindi con libertà e consapevolezza. Inoltre si afferma la ritmicità dei modelli di relazione, ovvero in questo assunto si esplicitano gli effetti, le conseguenze del divenire. Questo permette all’ente Uomo di cotrascendere, ovvero di superare, di evolvere dal sé stesso attuale verso il se stesso possibile. Questa metamorfosi tuttavia avviene ad un livello multidimensionale (sia nello spazio che nel tempo, sia a livello sensibile che a livello insensibile). Ed in questa metamorfosi il possibile che prima era solo una potenza dell’essere si manifesta esplicitamente nell’ente attuale. In definitiva la potenza diviene finalmente compiuta nell’essere presente, diviene atto.

Principi della teoria dell’umano in divenire

I principi della teoria dell’umano in divenire enunciati da R. R. Parse in Man-living-health: a theory of nursing (New York, Wiley) sono tre:
– “La strutturazione del significato a livello multidimensionale contribuisce a creare la realtà attraverso il linguaggio, la valutazione e l’immaginazione”
– “Contribuire alla creazione dei modelli ritmici di relazione equivale a vivere l’unità paradossale del rivelare-celare, del consentire-limitare e dell’unire-separare”
– “Cotrascendere con il possibile permette di dare origine al processo di trasformazione”
Gli enunciati sono stati poi riformulati paradosso è espresso da due termini/ realtà che sembrano antitetiche come ad esempio: conscia-inconscia, esplicita-tacita, parlare-tacere, unione-separazione, consentire-limitare, spinta-resistenza, certezza-incertezza, etc. Tuttavia queste realtà non sono entità tra loro escludenti, ma realtà tra loro integrate in un unico ritmo e quindi contemporaneamente presenti in una prospettiva multidimensionale. Infatti solo nell’opposizione è possibile la loro esistenza. Quindi c’è quasi una riproposizione della dottrina Eraclitea dell’unità dei contrari, dove i concetti antitetici sono in opposizione tra loro e pur tuttavia sono interdipendenti tra loro in quanto l’uno è necessario all’esistenza dell’altro.

“Strutturare il significato in modo multidimensionale significa co-creare la realtà attraverso la trasposizione linguistica dei valori e delle immagini”

Nel primo principio si definisce il processo della strutturazione del significato. Con il termine strutturare, Rosemarie intende un processo di costruzione o attribuzione di significato. Questa può avvenire solo in un contesto multidimensionale in quanto il significato viene acquisito in un determinato contesto sia spaziale che temporale, sia fisico che metafisico (intendendo con questa la dimensione non fisica).

La strutturazione del significato viene definita come una cocreazione in quanto è sia il soggetto che esperisce, determina e attribuisce il significato di una realtà, ma al contempo è la realtà stessa che manifesta un suo significato al soggetto che esperisce.
La cocreazione della realtà volta alla strutturazione del significato è ottenuta mediante la trasposizione linguistica dei valori e delle immagini. Questo vuol dire che alla base della cocreazione della realtà vi sono due processi fondamentali. In primo luogo vi è il processo di immaginazione ovvero la facoltà di rappresentare un determinato oggetto/ente/realtà ovvero la formazione di un’immagine. Tale processo è necessario per poter esplicitare (primariamente a se stessi) le conoscenze ed è paradossalmente sia conscia che inconscia. In secondo luogo vi è il processo di valutazione. Il processo di valutazione si basa sull’attribuzione di valore che si realizza nel paradosso del confermare relazione appartiene al dominio della vita in quanto esperienzialità.

Fig. 10 – NASA Delta del fiume Gange Centro: JPL Credito Creatore Secondario: NASA/JPL/UCSD/JSC Data di creazione: 2008-09-05

Il primo elemento caratterizzante la relazione ritmica unità paradossale ovvero la compresenza di realtà antitetiche che nell’esperienza comune invece si sovrappongono e si intersecano tra di loro. Questa unità paradossale si esprime nelle realtà paradossali di unione-separazione, rivelazione-occultamento e consentire-limitare.
L’unità paradossale dell’unione-separazione si realizza in sibilità. Le possibilità proprie di ogni e non confermare la valutazione; in quanto anche i valori sono soggetti al divenire dell’Essere Umano (e alle sue esperienze). Infine a seguire l’immaginazione e la valutazione c’è la trasposizione linguistica che permette l’esteriorizzazione e la comunicabilità del significato. Il linguaggio si realizza mediante il paradosso parlare e tacere.

“Co-creare modelli relazionali ritmici equivale a vivere l’unità paradossale della rivelazione-occultamento e del consentire-limitare, mentre si collega e si separa”

Nel secondo principio si cerca di definire e spiegare la cocreazione di modelli relazionali ritmici. Si impiega il termine cocreazione in quanto ogni relazione è sempre frutto di una cooperazione attiva, cioè di un agire insieme di due entità distinte. Conseguentemente ogni relazione è frutto di due volontà che agiscono attivamente verso una unica realtà relazionale. Inoltre ogni modello relazionale è modello ritmico in quanto soggetto al divenire degli enti eroganti da cui emergono gli atti relazionali.
In primo luogo dal secondo assunto si può osservare che la cocreazione del modello relazionale può essere tradotto con il termine vivere. Questo non è un termine casuale, ma è invero termine estremamente significativo. Infatti vivere indica in primo luogo che la quanto ad ogni unione corrisponde necessariamente una separazione e ad ogni separazione corrisponde necessariamente una unione. Inoltre all’interno del modello relazionale l’essere umano vive la dimensione dell’unità paradossale della rivelazione-occultamente. Questo si realizza simultaneamente in quanto rivelare determinate realtà implica occultare delle realtà (non implicate nella rivelazione), così come occultando delle realtà necessariamente si rivelano delle realtà alternative a quelle occultate. Infine nella relazione si manifesta l’unità paradossale del consentire-limitare. Questo paradosso si esplica nella dimensione della libera scelta dell’essere umano. Infatti scegliere un’opzione vuol dire consentire determinate sviluppi/possibilità e simultaneamente limitare determinati sviluppi/possibilità.

“Co-trascendere rispetto le proprie possibilità significa potenziare dei modi unici di originare nel processo di trasformazione”

Nel terzo principio si sviluppa il concetto di cotrascendenza rispetto le proprie possibilità. Il termine cotrascendenza è inteso come evoluzione, metamorfosi o trasformazione dall’essere umano presente verso l’essere umano possibile. E la cotrascendenza è sempre un atto libero dell’essere umano che ha di fronte a sé varie posessere umano sono sempre fondate sull’essere umano attuale, non sono indipendenti rispetto all’Io attuale che le concepisce ma sono strettamente legate, strettamente dipendenti dall’Io attuale che le origina. Ma è un trascendere non solo dell’Io, infatti il processo di trascendenza coinvolge al contempo anche le possibilità che evolvono e divengono contemporaneamente con l’Essere Umano. Il cotrascendere è nell’assunto definito da tre processi o ritmi: il ritmo dell’originare, il ritmo del potenziare e il ritmo del trasformare.

Il ritmo dell’originare è basato sul processo che potremmo chiamare dell’originazione ovvero un processo, un’attività di generazione, di creazione delle proprie possibilità. Ogni essere umano mediante le proprie facoltà origina il proprio processo di evoluzione ed opera questo processo secondo il ritmo paradossale della conformità-non conformità e della certezza-incertezza. Il paradosso di conformità e della non conformità è basato sul presupposto che ogni essere umano cerca di originare contemporaneamente possibilità uniche e al contempo identiche ad altri modelli esterni a lui. Il paradosso della certezza e dell’incertezza è basato sul presupposto che ogni essere umano è contemporaneamente certo ed incerto sulle scelte operate.

Il ritmo del potenziare è basato sul processo di potenziamento o rafforzamento. L’essere umano cerca, una volta originato il proprio potenziale, di renderlo attuale di farlo emergere, di portarlo a manifestazione. Quindi il processo di potenziamento è un processo libero e attivo che opera l’essere umano per raggiungere il proprio potenziale precedentemente originato. Questo processo di potenziamento è descritto dai paradossi dello spingere e della resistenza. In quanto ogni essere umano nella sua opera di potenziamento resisterà nell’operare scelte che lo avvicinino al suo potenziale e contemporaneamente spingerà verso scelte che lo avvicinino al potenziale.

Il ritmo del trasformare è basato sulla trasformazione. Il cotrascendere è perciò implicato nel processo di trasformazione dall’Essere Umano potenziale verso l’Essere Umano Attuale ma non è sovrapponibile. Questo in quanto il processo di trasformazione è“nel” e non “il” cotrascendere. Quindi in definitiva il cotrascendere non si esaurisce nel processo di trasformazione. La trasformazione è quel processo che determina il cambiamento dell’essere umano presente dall’essere umano passato e che farà dell’essere umano futuro un essere umano diverso dall’essere umano presente. Questo ritmo può essere descritto dal paradosso della familiarità-non familiarità. Con familiarità si vuole esprimere un concetto di appartenenza, di riconoscibilità e compatibilità con l’Io particolare/specifico. Quindi la trasformazione opererà un cambiamento nell’essere umano che farà riconoscere/valutare conformi all’Io determinate realtà e invece farà riconoscere/valutare difformi all’Io altre realtà.

Fig. 13 – NASA Delta del Lena Centro: GSFC Creatore: NASA Goddard Data di creazione: 2017/12/07

La speranza

La speranza nella teoria dell’umano in divenire della teorica R. R. Parse rientra nei ritmi paradossali. In particolare la speranza è collegata al concetto antitetico della disperazione formando il binomio speranza-disperazione. Questo poiché secondo R. R. Parse “la speranza si distingue alla luce della possibilità sempre presente della disperazione, e allo stesso modo la disperazione acquista significato nella speranza” (Parse, p. 38). Inoltre afferma che “il binomio speranza-disperazione rappresenta il ritmo paradossale dal quale emerge la speranza…la stabilità dell’esistenza di questo binomio riproduce un modo del divenire e un’e- sperienza della salute (Parse, 1990, p. 13). Infatti la speranza è necessariamente fondata sulla disperazione e viceversa; l’una è premessa necessaria dell’altra e l’una è origine e genitrice dell’altra. La Speranza secondo R. R. Parse “rappresenta la scelta di seguire un modo di vivere nel momen- to in cui assume il significato strutturato di una situazione” (Parse, p. 4) ed è “un modo di proiettare se stessi verso le possibilità del futuro che offre la vita di tutti i giorni” (Parse,1990, p. 12). Questo vuol dire che la Speranza è il fondamento del divenire dell’Essere Umano, e quindi in definitiva, dell’Essere Umano stesso (in quanto il divenire è modalità necessità dell’Essere Umano) e perciò è esperienza condivisa da tutti gli Esseri Umani (nessuno escluso). La Speranza infatti è scelta libera di perseguire una possibilità nuova, una scelta nuova, raggiungere il proprio potenziale desiderato e perciò un nuovo modo di vivere. Questo nuovo potenziale e modo di vivere trova origine e perviene dalla situazione presente che determina e fa acquisire alla possibilità/modo di vivere un significato. Il divenire scelto è infatti sempre frutto del momento presente che dona a quella possibilità un significato maggiore rispetto a tutte le altre possibilità che ha l’uomo.

Perciò si può affermare che secondo R. R. Parse la speranza è un impulso, una forza che è il fondamento del divenire, il motore del divenire dell’essere umano. Infatti R. R. Parse afferma che la speranza “è la forza che permette di affrontare le situazioni che la vita di tutti i giorni ci presenta; è l’impulso che consente la realizzazione del processo di creazione dell’universo, dei desideri, dei sogni, delle aspirazioni e delle aspettative che spingono gli uomini ad andare avanti”.

Fig. 11 – NASA Delta del fiume Colorado Centro: JPL Credito Creatore Secondario: NASA/GSFC/METI/ERSDAC/JAROS e ASTER Science Team USA/Giappone Data di creazione: 2008-08-28

Il metodo di ricerca Parse

La teoria dell’Umano in divenire con la sua ontologia ha dato origine a varie metodologie di ricerca. In particolare queste sono: il metodo Parse, il metodo ermeneutico e il metodo descrittivo-qualitativo. I primi due metodi possono essere ricondotti alla tipologia di ricerca definita Fondamentale mentre il terzo è basato sul Metodo Scientifico (Parse, p.5)

Gli assunti che costituiscono le premesse del metodo di ricerca Parse sono:

– “1-Gli esseri umani sono creature aperte in un rapporto reciproco di scambio con l’universo. Il costrutto dell’umano in divenire è legato al rapporto uomo-universo-salute.”
– “2L’umano in divenire è vissuto da ciascun individuo in modo specifico e peculiare. Le persone assumono decisioni ponderate, o meno, legate alle relazioni che si stabiliscono con gli individui e con l’universo che ne rappresenta il modello di salute.”
– “3La descrizione delle esperienze degli individui accresce la conoscenza della scuola di pensiero dell’Umano in divenire. I singoli individui o nuclei familiari possono raccontare le proprie esperienze che saranno poi utilizzate per meglio comprendere il significato del concetto di salute.”
– “4 Nel corso degli incontri tra ricercatore e partecipante vengono svelati i significati dei fenomeni conosciuti dall’uomo. Il ricercatore nel corso del colloquio, cui partecipa personalmente, è in grado di ottenere informazioni autentiche sulle esperienze di vita.”
– “5 Il ricercatore elabora i testi dei dialoghi (senza snaturarne il vero significato) attraverso un intervento di estrazione e di sintesi cui consegue un’interpretazione euristica
– “6 Grazie all’immaginazione e nel rispetto delle regole della logica crea delle strutture che possano descrivere le esperienze di vita e intreccia queste strutture con le teorie al fine di accrescere la conoscenza in campo infermieristico.

Da questi principi si deduce che la rilezione dei partecipanti il campione costituito deve essere composto da un numero di partecipanti compreso tra i 2 e i 10 soggetti. La selezione deve essere fatta con attenzione e tenendo conto degli obiettivi del ricercatore. Il fenomeno indagato deve essere un’esperienza di vita ed i partecipanti devono essere volontariamente disponibili ad esprimere accuratamente tale esperienza mediante parole gesti simboli e altro. È naturalmente necessario il consenso, il rispetto dell’anonimato e l’approvazione dello studio da parte della Comitato Etico o Commissione Universitaria per il rispetto dei diritti delle persone.
L’Incontro avviene in forma dialogica e il ricercatore deve essere attento alle parole dette dal partecipante. L’incontro può avvenire in vari luoghi secondo la volontà esplicitata dai partecipanti. Eventualmente si deve operare la traduzione della conversazione anche mediante l’ausilio di persone esperte. Nel processo di Estrazione-sintesi il ricercatore estrae i concetti più importanti dal discorso del partecipante utilizzando i suoi stessi termini che poi sintetizzerà in un linguaggio scientifico standardizzato. Infine nell’ultimo passaggio, ovvero mediante l’interpretazione euristica, ovvero il più alto livello di sintesi possibile del fenomeno che quindi diviene un principio della teoria dell’essere umano in divenire.

Conclusioni

La teoria dell’Essere Umano in divenire è sicuramente una delle teorie infermieristiche moderne più significative che presenta sia un appara- to teorico, sia un apparato di ricerca estremamente sviluppato e quindi capace di rispondere alle complessità del mondo contemporaneo e alle sue sfide.

Fig. 12 – NASA Provincia di Shandong, in Cina Centro: JPL Credito Creatore Secondario: NASA/GSFC/LaRC/JPL, Team MISR Data di creazione: 2010-11-03

Bibliografia

1)  Rizzo Parse Rosemarie, Speranza. Una ricerca qualitativa internazionale sul- la prospettiva dell’umano in divenire, tr. it. di Giuseppina Ledonne, Marta Nucchi, Paola Ripa, Casa Editrice Ambrosiana, Milano 2007

2)  Parse, R.R. (1981) Man – living – he- alth: a theory of nursing. New York, Wiley

3)  Parse, R.R. (1987) Nursing science: major paradigms, theories and critiques. Philadelphia, Saunders

4)  Parse, R.R. (1992) Human becoming: Parse’s theory of nursing. Nursing Science Quarterly 5, 35-42

5)  Parse, R.R. (1997a) The Human becoming theory: the was, is, will be. Nursing Science Quarterly 10, 32-38

6)  Parse, R.R. (1998) the human becoming school of thought. Thousand Oaks, CA

Rosemarie Rizzo Parse è una teorica dell’infermieristica decisamente affascinante ed assai complessa. L’approccio di questa teorica prende spunto, tra gli altri, dagli sviluppi del pensiero di Martha Rogers, teorica appassionata delle risultanze nell’esistenza umana di quanto acquisito in tutti i campi, compresa la fisica teorica nei campi di applicazione della relatività. La Rizzo Parse analizza la compartecipazione dell’essere umano alla vita dell’universo. Per rispettare questi assunti abbiamo avuto il desiderio di pubblicare foto dell’Agenzia Spaziale NASA (National, Aeronautics and Space Administration). Questo a suggestione, nell’ambito della conoscenza, che vita e con- sapevolezza dell’essere umano aderiscono e appartengono a mondi che afferiscono all’infinitamente piccolo e all’infinitamente grande. L’Uomo non vive se non in questa relazione e questa stessa è in costante divenire.

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